Fondo Pensione
La previdenza complementare è una forma di risparmio che puoi aggiungere a quella obbligatoria (INPS ed eventuali Casse Professionisti) , ma non la sostituisce. Serve tramite i fondi pensione ad integrare la perdita di reddito che avrai nell’età pensionabile. Si basa su un sistema di finanziamento a capitalizzazione. Viene creato un conto personale nel quale confluiscono i contributi volontari che ogni aderente decide di versare.
Il versamento è libero e volontario, in rate mensili, trimestrali, quadrimestrali, semestrali o annuali. Per avere una rendita vitalizia è necessario che l’importo totale versato sia cospicuo.
È possibile versare ogni volta l’importo che desideri, quando vuoi e potresti anche interrompere per un periodo i versamenti. E’ chiaro che interrompendo i versamenti riceverai importi minori quando andrai in pensione, quindi è consigliato di automatizzare l’addebito direttamente sul conto/corrente in funzione delle proprie capacità economiche.
Domande Frequenti
È possibile farlo con la RITA. La RITA è una Rendita Integrativa Temporanea Anticipata e consiste nell’erogazione frazionata di tutto o in parte il montante accumulato come previdenza complementare e permette di cessare l’attività lavorativa fino a 5 anni prima del conseguimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia.
I tuoi risparmi vengono investiti nel mercato finanziario da gestori specializzati (in azioni, titoli di Stato, titoli obbligazionari, polizze con garanzia di capitale, quote di fondi comuni di investimento ecc.) e che producono, nel tempo, rendimenti variabili in funzione dell’andamento dei mercati e delle scelte di gestione.
La Covip ha il compito di vigilare e garantire trasparenza e correttezza dei comportamento delle forme pensionistiche complementari. Ricordati che prima di sottoscrivere il tuo piano pensionistico, il tuo consulente deve consegnarti il kid, il regolamento, lo statuto, la nota informativa per desumere tutte le informazioni necessarie per una scelta consapevole.
Assolutamente no, i fondi pensione sono incedibili, impignorabili e insequestrabili.
Ti sarà liquidata al momento del tuo pensionamento e su tua richiesta potrai avere: massimo il 50% sotto forma di capitale e il restante 50% sotto forma di rendita vitalizia, oppure il 100% sotto forma di rendita vitalizia che viene calcolata sul capitale accantonato e rivalutato, in base ai coefficienti di trasformazione che si basano sulla speranza di sopravvivenza di ogni singolo soggetto al momento della richiesta.
Solo in alcuni casi è possibile avere la totale liquidazione del 100% del capitale rivalutato.
Certamente, all’età pensionabile, basta aver versato sul fondo pensione almeno per 5 anni, riprendendo esclusivamente il capitale accantonato e rivalutato.
Mentre la previdenza obbligatoria si basa sul criterio della “ripartizione”, cioè i contributi di tutti i lavoratori servono a pagare le pensioni di tutti i pensionati (oggigiorno, per effetto delle dinamiche lavorative e per l’allungamento della vita dei pensionati, il rapporto tra pensionati e lavoratori attivi si è molto ridotto generando uno scompenso rilevante), la previdenza complementare è, invece, regolata da un sistema a “capitalizzazione” dove i versamenti di ciascun lavoratore vengono autonomamente investiti dal fondo di previdenza al fine di creare la rendita.
Solo tu puoi, con il tuo consulente e potrai decidere come investire i tuoi risparmi sul profilo di rischio adeguato alle tue conoscenze finanziarie e alle tue aspettative. Ricordati che è un “viaggio” che va controllato periodicamente.
Previdenza complementare:
- Volontaria: il lavoratore può scegliere se aderire ad una forma pensionistica complementare;
- A capitalizzazione individuale: i versamenti confluiscono in conti individuali intestati ai singoli iscritti e vengono investiti. Al momento del pensionamento sono restituiti, con i rendimenti maturati con gli investimenti, in forma di prestazione pensionistica aggiuntiva o di capitale, qualora non si raggiungessero importi che possano determinare la conversione di capitale in rendita;
- A contribuzione definita: si sa quanto si versa, ma la prestazione finale dipende dalle somme versate e da quanto ha reso il loro investimento;
- Gestita da soggetti ed enti di diritto privato.
Previdenza obbligatoria:
- Negli anni Novanta si sono ridotte le pensioni e il metodo utilizzato per il calcolo delle pensioni è quello del sistema contributivo, vuol dire che la pensione è determinata solamente dai contributi versati nell’arco della tua vita lavorativa, mentre precedentemente, il sistema era retributivo, cioè avevi la tua pensione in base al tuo reddito. In seguito a questo nuovo ricalcolo le istituzioni hanno dato vita a una serie di provvedimenti per sostenere le pensioni private e la previdenza complementare, che può garantire le risorse sufficienti per mantenere un tenore di vita appropriato. Comunque fai attenzione perché la rivalutazione del tuo conto obbligatorio INPS si rivaluta in base al PIL nazionale, quindi in momenti di stagnazione economica, il tuo montante non si rivaluta o addirittura potrebbe decrementare come valore.
- Gestita dall’Inps o dalle casse professionali
Prima inizi e meglio è, perché puoi modulare i versamenti in funzione della tua carriera lavorativa e puoi ottenere riduzioni fiscali importanti e ottenere un capitale maggiore.
Tutti possono aderire volontariamente a una forma pensionistica complementare per costruirsi una rendita pensionistica.
La previdenza complementare nata per essere dedicata al mondo del lavoro si è estesa ad altre categorie di cittadini:
- Lavoratori dipendenti privati e pubblici
- Lavoratori autonomi o liberi professionisti
- Lavoratori con contratti atipici (ad esempio lavoratori a progetto od occasionali, soci lavoratori di cooperative, ecc.)
- Soggetti fiscalmente a carico
- Tutti coloro che non svolgono un’attività lavorativa
- Parenti o genitori a favore dei nipoti o figli
Certo ,dopo una permanenza almeno di 8 anni si può richiedere fino al 75% dell’importo accantonato e rivalutato, per acquisto 1° casa per te e x i tuoi figli o x ristrutturazione di immobili, per motivi sanitari x te e per i tuoi familiari. Puoi richiedere fino a 30% per motivi personali senza giustificato motivo.
Ricordati però che qualora avessi usufruito della deduzione fiscale, devi restituire allo Stato il 23% di imposta o il 15% per motivi sanitari che può arrivare anche ad una tassazione più bassa in funzione dell’anzianità di permanenza al fondo.
Sì, per i dipendenti del settore privato opera il meccanismo del conferimento tacito del TFR (cosiddetto “silenzio assenso”), che determina l’adesione al Fondo pensione in caso di silenzio del lavoratore circa la destinazione del Proprio TFR (in azienda ovvero a previdenza complementare) passati 6 mesi dall’assunzione.
In caso di adesione “tacita” il TFR viene versato dal datore di lavoro al fondo negoziale di riferimento, ovvero ad altro fondo individuato dalla contrattazione collettiva o di tua scelta.
Si, assenti negli altri tipi di risparmio: nelle tre fasi del rapporto previdenziale ETT:
- Nella fase di contribuzione: I contributi versati alle forma pensionistiche complementari sono deducibili dal reddito complessivo fino ad un limite massimo fissato dalla legge che è di €5164,57. Ricordiamo, però, che la deduzione non rappresenta un’esenzione definitiva dall’imposizione fiscale, ma solo un rinvio della stessa a quando si percepiranno le prestazioni, resta inteso, però che il vantaggio fiscale può essere di notevole importanza anche in funzione del reddito dichiarato.
- Nella fase dei rendimenti: I rendimenti che si maturano anno per anno sono soggetti a un’imposta sostitutiva del 20% ,con aliquota più bassa rispetto a gran parte delle altre forme di risparmio.
- Nella fase delle prestazioni: Le prestazioni, per la parte che non è stata già tassata durante la fase di accumulo, sono soggette a un’imposizione fiscale con un’aliquota che si riduce al crescere degli anni di partecipazione al fondo pensione per quelle erogate ai lavoratori del settore privato. Per i dipendenti pubblici, opera la tassazione ordinaria sulle rendite e quella separata sulla prestazione in capitale.
Sicuro un vantaggio non fiscale, ma sull’eccedenza versata avrai una pensione più alta e tassata in maniera ridotta.
Si, considera che il tuo beneficio è solo fiscale, in quanto beneficerai dell’aliquota fiscale in base al tuo reddito e verrai tassato sui versamenti effettuati solo per il 15% sfruttando così il differenziale di tassazione. Considera che devi mantenere il tuo investimento almeno per 5 anni.
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